1970 – Fedeltà al 5 agosto

Mercoledì 5 agosto 1970

Ci ritroviamo alla nostra Cappella e abbiamo la sorpresa di graziosi avvenimenti registrati nel Libro dei Visistatori: il 13 luglio è stato celebrato il matrimonio di Dante Poletti di Borgomanero e di Teresa Rollini di Gattico, concelebranti don Domenico Brustia, parroco della sposa e don Giancarlo Gariglio, parroco di Gressoney La Trinité, testimoni Antonietta Zonca e Silvano Baresi; amici presenti: Mario Poletti, (capitano degli alpini a Belluno che, dopo aver ottenuto un brevissimo permesso e avendo viaggiato tutta la notte con l’autostop, arriva all’ultimo momento, con la funivia e ritornerà la sera stessa a Belluno con l’autostop), Carlo Gandolfi, Walter Ros,
Fortunato Vanini e Remo Sartore, guida alpina e maestro di sci di Domodossola.

Altro fatto curioso è stata la presenza inaspettata del dott. Carlo Gandolfi, farmacista di Mortara che, stupito dalla notizia di questo matrimonio, fu invitato lì per lì dallo sposo a salire in funivia, accettò con titubanza, ma poi restò col gruppetto tutto il giorno. Così lo sposo ricorda quel giorno felice: “In undici consumano il pranzo di nozze a Capanna Gnifetti e scendono ad Alagna”.

In seguito Dante Poletti così scrisse del motivo che determinò la scelta del luogo: «Partecipando alla cena di chiusura di un corso di Sci Alpinismo sono state proiettate delle diapositive che mostravano un  avvenimento che coinvolgeva altri partecipanti al corso, dove si potevano ammirare le nozze celebrate nella chiesetta della Madonnina; da qui venne l’idea, ma a differenza di quel matrimonio che gli sposi, terminata la cerimonia si approntavano a scendere con gli sci, noi siamo rimasti tutto il giorno lassù».

      (Dal volume dei visitatori)   «13 luglio 1970 “Tere – Dante” oggi sposi».

Don Domenico Brustia, Pievano della parrocchia di Gattico (NO) così intitola la sua omelia: «“In montibus altis! Sotto lo sguardo della Madonna dei Ghiacciai il 30 luglio 1970”. Sposi carissimi, venerdì tornando da Lourdes, dall’oblò dell’aereo miravo le candide Alpi e sentivo la nostalgia di questo momento che il Signore ha preparato, nelle sue mirabili disposizioni, per la felicità dei vostri cuori con una famigliola tutta vostra, in un avvenire benedetto da Dio e dagli uomini. In un libretto dal titolo: “Armonie d’anime”, che vi darò, ho letto come Alessandro Manzoni, passeggiando con la sua sposa, Enrichetta Blondel, nella villa di Brusuglio, scorse in fondo ad un viale due tronchi di biancospino che si intrecciavano, si appoggiavano l’uno all’altro spiegando graziosamente tutta la dovizia di fiori e di profumi. “Tu ed io!”, disse rivolto alla sposa fissandola con dolce sguardo negli occhi. “Tu ed io!”.
Sullo sfondo smagliante della verde speranza, sempre viva, tanti, tanti candidi
fiori di bontà per la grazia di questo grande sacramento, che suggellando oggi la vostra unione, vi farà convivere santamente e tirar su bene i figlioli che vi darà il Signore. Un po’ nascoste ci sono pure, ed è vana illusione non pensarci, delle piccole spine, ma la forza del vostro amore, sostenuto dall’amore e del timore di Dio, in una bella armonia di mente e di cuore, quasi affaticati per sostenervi, vi farà superare le difficoltà, piangere e sorridere insieme e per sempre.

Uniti a me questi pochi testimoni della vostra volontà e quei parecchi parenti ed amici raccolti in quest’ora nella chiesa di Gattico, con la preghiera vogliamo suggellare l’augurio che il Signore “ad multos annos” vi accompagni nel vostro cammino iniziato qui tra le bellezze e le asperità dei ghiacciai, sotto lo sguardo compiacente della Madonna».

Leggiamo nel Libro dei Visitatori il 10 luglio scorso: «Tra le meraviglie che ci circondano, sparse da Te con ricchezza, senza risparmio, la più bella sei Tu, Signore, nostro Cibo e nostra Vita».
Firmato: Campeggio Orbassano – Sac. Lello Birolo e altre 15 firme.
Con 22 firme ricompare il 24 luglio, salendo da Gressoney, con questa espressione: «Noi veniamo condotti per mano, dalle cose meravigliose che Tu hai creato, fino a Te, Signore. Questo pensiero abbiamo meditato noi del campeggio 1970 di Orbassano (TO) chiudendo qui 15 giorni di vita insieme, alla luce della Parola di Dio».

Il 27 luglio don Fernando Spagnolo, con il gruppo di campeggiatori di Cossato salito da Gressoney leggiamo 22 firme:  «Io celebro la S. Messa in particolare per Paolo Giuseppe Vesco, il papà di don Aristide, che è salito al “Cielo” degli alpini il 19 ottobre 1969, lui che era stato alpino sull’Adamello nella prima guerra mondiale».

Serata di presentazione del progetto, il 7 marzo 1967, nel salone S. Secondo di via Luserna a Torino presenti i genitori di don Aristide Vesco, Matilde e Giuseppe, ospiti le guide alpine di Valtouranche Gino Barmasse, Luigi Carrel (detto Carrellino) e il figlio Antonio.