1971 – Fedeltà al 5 agosto

Giovedì 5 agosto 1971

 

 

Concelebro con don Egidio Carniel, con Giovanni Colombero e l’avvocato Dino Andreis e la presenza di numerosi giovani saliti da Gressoney tra cui Vincenzo Caccia, Enzo Dutto, Gianfranco Perona. Da Cuneo con un gruppo salesiano è giunto anche l’avvocato Dino Andreis che scrive nel libro dei visitatori: «Nel ricordo sempre vivo di don Vesco, che prega per noi di lassù, assai più alto di noi».
Il 10 luglio troviamo la firma di uno dei Salesiani più affezionati ai pellegrinaggi alpini e a questa Cappella, don Paolo Ripa di Meana, assistente ecclesiastico degli scouts.

Noi ricordiamo i Caduti del M. Rosa dello scorso anno: Luigi Combi e Piero Lanza di Omegna caduti sulla parete Est, canalone Marinelli. Ricordiamo anche i due sacerdoti don Luigi Ragazzoni di Arona, caduto il 17 agosto1970 a Punta Giordani (per caduta massi) e don Lorenzo Zara di Lesa (NO), caduto il 2 settembre 1970 in prossimità della Cima Tre Amici (3624 m) e la guida Remo Passera caduto sul Castore con Giovanni Camoglio Marchesin e don Michele Bechis; una delicata poesia riportata nel volume della cappella lega le due guide di Gressoney, Remo Passera e Bruno Welf morto per incidente stradale nel 1966.

 

Il 9 e il 23 luglio vediamo di nuovo la presenza del gruppo di Orbassano con don Lello Birolo che scrive un cantico il 23 luglio: «La creazione giubili, insieme agli angeli; ti lodi e ti glorifichi, o Dio Altissimo. Gradisci il coro unanime di tutte le Tue Opere. Beata sei Tu nei secoli, gloriosa Trinità».

                           

Il 10 agosto troviamo le firme di un altro numeroso gruppo di giovani provenienti dal cuneese con don Virgilio Ferronato, don Egidio Carniel, don Serafino Chiesa, don Mario Colombo, che scrive: «Elevo una preghiera alla Madonna ricordando con ammirazione la luminosa figura di don Aristide Vesco e, con riconoscenza, i costruttori di questa meravigliosa Chiesetta».

                          

Il 18 agosto leggiamo 12 firme del campeggio “Pier Giorgio Frassati” di Roma con una dozzina di firme tra cui una leggibile di don Ettore Torretti.