1987 – Fedeltà al 5 agosto

Mercoledì 5 agosto 1987

Mercoledì 5 agosto 1987: mons. Bettazzi è giunto alla Cappella.

 

20° anno della Cappella. Ritorna in mezzo a noi mons. Luigi Bettazzi,che venti anni fa aprì al culto la chiesetta.

La temperatura questa mattina, a Capanna Gnifetti, è di -8°; il vento è violentissimo, non c’è la più piccola nube all’orizzonte, il ghiacciaio rimarrà compatto e asciutto tutto il giorno sotto il sole. Le cordate salgono numerose sia da Gressoney che da Alagna e pensiamo ad una probabile presenza di 250 persone. Visitano la Cappella, sfogliano il volume dei Caduti del Monte Rosa, pregano davanti alla Madonnina e al Cristo e scendono in rifugio, dove il grande salone del piano superiore accoglie per la Concelebrazione della S. Messa.

      Mons. Bettazzi inizia la celebrazione.

Al centro c’è mons. Luigi Bettazzi, salito commosso a festeggiare la Cappella più alta delle Alpi, da lui stesso benedetta ed inaugurata 20 anni fa; e oggi il Vescovo compie anche 41 anni di Sacerdozio; gli fanno corona 13 sacerdoti, tra cui i parroci di Gressoney don Carlo Gariglio, don Riccardo Quey, il parroco del villaggio “La Marmora” di Biella, don Gibello, il direttore del Liceo Salesiano Valsalice di Torino, don Luigi Basset, liceo di cui don Aristide Vesco era professore, il preside don Francesco Maj, don Giuseppe Borgogno e don Cipriano De Marie, don Pietro Rota e don Domenico Gasparini, salesiani di Torino.

Oltre ai sacerdoti, attorno al Vescovo, il presidente del C.A.I. di Varallo, Mario Soster, i consiglieri: Guido Fuselli, il cav. Agostino Negra, Franco Baladda, coordinatore dei rifugi, l’ing. Giacomo Priotto, past-presidente generale del C.A.I.. Il Vescovo viene accolto dal suo recente viaggio in Oriente (tra cui il Vietnam e le Filippine) e salutato come Vescovo del dialogo, della riconciliazione, Vescovo missionario (già presidente nazionale e poi internazionale della “Pax Christi).

All’offertorio vengono portate tre fiaccole:

la prima fiaccola di Fulvio Accornero, Pier Luigi Annarratone e Claudio Valentini che in un’unica cordata caddero al canalone Marinelli il 7 luglio 1985;

la seconda fiaccola è di Eleonora Torchio fulminata presso il rifugio Sella l’8 agosto 1986 di cui sono presenti i genitori; il fratello Luca presenta all’altare la fiaccola mentre il parroco, don Gibello legge, piangendo, dal “Libro dei Caduti”, le parole del canto che gli amici cantarono nella veglia funebre della giovane (15 anni) animatrice: “Ho chiesto a Dio un posto in Cielo / per un fiore / che Lui ha colto”.

Eleonora Torchio, nata il 23 febbraio 1971 a Biella, caduta l’8 agosto 1986, e la targa ricordo di Eleonora posata vicino al Rifugio Sella dalla Famiglia e dalla Comunità del Villaggio La Marmora.

La terza fiaccola è per i due inglesi Richard Eggleston e Valerie Morrison, di cui però non è presente nessun parente o amico; per loro un momento di silenzio.

       Padre Giovanni Gallino

 

 

Ricordiamo padre Giovanni Gallino, sacerdote Dottrinario nato il 31 ottobre 1921 e morto il 25 maggio 1986 a Varallo.
«Padre Gallino non è morto in montagna ma è morto con la montagna nel cuore, nello spirito, negli occhi; degno continuatore delle nobili tradizioni dei sacerdoti alpinisti Valsesiani, educatore, alpinista, scrittore, fotografo.
Fu l’appasionato  e competente animatore dei gruppi giovanili della sezione di Varallo del Club Alpino Italiano nella quale ricopriva la carica di vice presidente».

 

 

Per ricordare i 20 anni della Cappella, è pure stata coniata dall’incisore Tacconet di Torino, un’artistica medaglia di forma trapezoidale (mm 31 e 21 le basi, 33 i lati e pesa gr. 20), su di un lato c’è la facciata della Cappella con la scritta:

“Madonna dei Ghiacciai/ a Capanna Gnifetti mt. 3647 / Ai Caduti del Monte Rosa / anno 1967”.

Sull’altro lato la scritta: “Cristo delle Vette / anno 1955 / Balmenhorn mt. 4178”,

con una bella riproduzione della statua e sullo sfondo lo Schwarzhorn e la Ludwig-Shöhe. E così questa festa si incide sempre più profondamente nei cuori di coloro che via via l’hanno creata, ampliata, partecipata a tanti amici della montagna, alle famiglie dei Caduti del Monte Rosa, a coloro che vedono, sentono nella Madonna la più bella presenza in questo regno di splendore e di silenzio.