1991 – Fedeltà al 5 agosto

Lunedì 5 agosto 1991

 

 

La partecipazione è stata vasta e significativa: almeno 250 alpinisti tra cui il Past Presidente Generale del CAI, ing. Giacomo Priotto che così si è espresso: «L’amicizia oggi esternata, nell’ideale bello e perciò santo della montagna, sia il miglior suffragio per i nostri morti e l’auspicio più fervido per i giovani che ci seguono. Quei giovani che saranno certo migliori di noi… purché credano negli stessi profondi ideali: montagna, solidarietà, amicizia».

 

 

Il CAI di Varallo è rappresentato dal presidente Mario Soster e dai consiglieri Guido Fuselli, cav. Agostino Negra e molti soci. Molti messaggi di adesione sonogiunti tra cui quello del Presidente Generale del CAI, Leonardo Bramanti: «Desidero assicurare l’adesione del Club Alpino Italiano, che ho l’onore di presiedere, alla toccante e suggestiva cerimonia devozionale, che ogni anno si celebra alla Cappella della Madonnina dei Ghiacciai sul Monte Rosa. Sono particolarmente lieto che quest’anno non si debbano ricordare altri Caduti questa montagna, dei quali la Cappellina è il sacrario che ne custodisce la memoria; mi auguro che sia anche frutto della vigile presenza delle Guide e degli uomini del Soccorso Alpino, come del costante impegno del nostro sodalizio nella formazione alpinistica, specie dei giovani, ed in tutte le iniziative che tendono a rendere più sicura, e quindi appagante, la Montagna».

 

 

 

 

Anche il nuovo vescovo di Vercelli, mons. Tarcisio Bertone nel giorno della sua Ordinazione episcopale, si ricorda che 40 anni fa, giovane chierico, anche lui saliva a Capanna Gnifetti ed invia a noi una delle sue prime benedizioni : «Benedico tutti i devoti della Madonna dei Ghiacciai».

 

 

 

All’Offertorio viene recata secondo la nostra tradizione, una fiaccola che ricorda tutti i Caduti del Monte Rosa, qui spiritualmente raccolti nel loro sacrario più  autentico;  mentre il sacerdote l’accoglie,  viene  proclamato  un  pensiero  di  una  grande  contemplativa  valdostana,  salesiana,  Madre  Rosetta  Marchese  (* Aosta 1922 – Roma 1984), innamorata fin da ragazza di queste montagne ed ora in Cielo: «Quando il mistero della morte ci tocca nei nostri più Cari, e lo portiamo perciò più profondamente nel cuore, è certo una sofferenza grande, ma è anche una grande certezza: il Cielo diventa più nostro, proprio perché è diventato loro dimora».

Così ha detto don Angelo Viganò, che presiede: «Arrampicati su questo sperone di roccia, quasi un piccolo gregge radunato e difeso dal Pastore e Guardiano delle nostre vite, ci sentiamo difesi, amati e saziati; Lui è la Guida che ci conduce con sicurezza attraverso i pericoli della montagna e della vita. E con noi sono qui radunati, invisibili ma vivi e presenti, gli amici Caduti sulla Montagna: il dolore e il rimpianto attraverso questo Divin Sacrificio si trasforma in pace e conforto perché in Gesù è vinta la morte e trionfa la Vita. La Madonna dei Ghiacciai ci avvolge nella sua materna tenerezza e sostiene questa nostra fede».

 

                                                                                  

 

La nostra celebrazione è stata preceduta, annunciata e preparata dal raduno dell’Amicizia delle Genti del Rosa realizzato il sabato 6 luglio 1991 al Pian di Verra, Valle di Ayas.