1996 – Fedeltà al 5 agosto

Lunedì 5 agosto 1996

 

In una estate piovosa ed incerta, abbiamo avuto la fortuna di avere il tempo sufficien­temente bello per salire a quota 3647 m ed in parte anche per discendere: la santa Messa è stata celebrata nella tradizionale cornice ineguagliabile di ghiacciai, rocce, cieli azzurri intensi e vallate sottostanti colme di nubi che nel pomeriggio saliranno fin su a rallegrare il nostro ritorno con una nevicata, sicuramente graziosa, almeno per una trentina di noi che venivano da Fossano ed erano al loro battesimo con i ghiacciai e le relative caratteristiche sor­prese; in testa a questo gruppo ha trotte­rellato imperterrito, come un camo­scietto all’ombra di sua madre, il più piccolo e più coraggioso dei pellegrini, Davide Ravera di 5 anni, assicurato alla corda del papà Antonio: dietro di lui nessun adulto si è permesso di sentire scorag­giamento o stanchezza, che possono assalire chi sale la prima volta a queste quote, senza precedenti alle­namenti del corpo e dello spirito.

 

 

                               Pellegrini partecipanti

Mons. Paolo Ripa, vicario episcopale del Card. Giovanni Saldarini di Torino, ha presieduto a questa celebrazione a cui è molto affezionato; accanto a lui hanno concele­brato i sacerdoti: don Alberto Franzosi, parroco di Preglia (NO); don Serafirio Bunino parroco di Rosta (TO); don Marco Marchiori, parroco di Ronco-Cossato (BI); don Massimo Bianco, don Albino De Martini, don Giuseppe Capra, salesiani di don Bosco.

Il Vescovo d’Ivrea Mons. Luigi Bettazzi, si rende presente con questo messaggio: « Sono particolarmente, affettuosamente vicino agli organizzatori e partecipanti, pur nel rammarico di non essere presente di per­sona. Quest’anno vè un motivo particola­re che giustifica lassenza: mentre voi cele­brate la S. Messa sul Monte Rosa, io ricor­do a Bologna 50 anni esatti della mia “prima Messa, essendo stato ordinato il giorno prima nella Basilica di S. Domenico in quella città».

Il C.A.I. Centrale è rappresentato dal past-presidente Giacomo Priotto e dal consigliere Roberto Clemente, il C.A.I. di Varallo è rappresentato dal presidente Mario Soster, cav. Enrico Chiara; assente per la prima volta Guido Fuselli che scrive: «Sono rattristato di essere impossibilitato a partecipare alla commovente celebrazione della festa della Madonna dei Ghiacciai: proprio quest’anno sono ricordati tre carissimi amici che ci hanno recentemente lasciati: Giorgio Germagnoli, Andrea Fassò, Renzo Fizzotti. Affido i loro spiriti alla materna protezione della Madonna della Neve con una devota preghiera che vorrei poter ancora rinnovare quassù con immutata devozione».

È presente il Coordinatore Provinciale Forestale di Vercelli, dott. Giancarlo Boccagni, l’ispettore Dario Lorenzon, Angelo Borgnis, Agostino Castellino e Claudio Casonato. Il C.A.I. di Gressoney è rappresentato dal dott. Vittorio De La Pierre. Le Guide e membri del Soccorso Alpino del Monte Rosa sono rappresentati da Silvio Mondinelli e Paolo Della Valentina.

Si fa memoria di Mario Da Dalt, Mario Fantoni, Giorgio Germagnoli, Lorenzo Fizzotti, Andrea Fassò e si ricorda pure Giovanni Mattiotto, lattoniere che rivestì la Cappella di lamiera.

Prossimi all’altare, di fronte ai sacerdoti stanno i parenti ed amici dei nostri commemorati: Mara Baldassini, che presenterà la fiaccola del marito Mario Da Dalt, caduto al colle del Lys il 24/4/96; l’accompagna Regina Manfè, presidente del C.A.I. di Vittorio Veneto.
Per Mario Fantoni è presente il nipote Marcello e Daria, la moglie Gemma non può patecipare, ma ha dato tutta la sua adesione quando la incontrai il 14 luglio a Macugnaga, all’inaugurazione del monumento a tutti i Caduti della parete Est del Monte Rosa; quel giorno incontrai anche Angelo Annaratone, anziano papà di Pierluigi (c. 1985), che mai potè satire a Capanna Gnifetti.
Per Giorgio Gerrnaqnoli, è presente il figlio Giacomo e tanti amici; per Renzo Fizzotti e per Andrea Fassò sono quì oggi molti amici del C.A.I. di Varallo e Borgosesia, la figlia di Renzo, Paola Fizzotti ha scritto: «… Mi spiace molto di non poter essere presente alla funzione del 5 agosto, purtroppo io ed i miei familiari abbiamo tralasciato da molto tempo la pratica dell’ alta montagna. Assisteremo ad una Santa Messa in una chiesa alla nostra portata. Ringrazio ancora lei per la sua cortese attenzione e quanti vorranno ricordare mio padre durante la celebrazione alla Gnifetti».
La signora Alessandra Fassò con le figlie Giulia e Laura hanno inviato calorosa adesione spirituale.

 

 

Giorgio Germagnoli, nato il 14/10/1921 ad Omegna, morto il 08/04/1996. Per circa 15 anni onorò questa celebrazione partecipando come presidente dell’ Associa­zione Guide Alpine Italiane (A.G.A.L). Fedele interprete dello spirito del Club Alpino Italiano, ne fu figura di grande spicco, ripercorrendo le tappe più prestigiose, fino alla massima responsabilità di “Presidente Nazionale delle Guide Alpine”. Fu assiduo e devoto frequentatore di questa celebrazione del ricordo di tutti i caduti della montagna. Con infinita commozione avvertiamo, quassù vicino a noi, la presenza del suo grande spirito, che desideriamo raccomandare alla Divina Misericordia del Cristo delle Vette ed alla Materna protezione della Madonna dei Ghiacciai.
Addio Giorgio.

 

 

In data 15 settembre 2006 viene pubblicato da Alberti Libraio Editore – Verbania il volume “Giorgio Germagnoli una vita per l’educazione alpina”.

A pagina 11 leggiamo:
«A dieci anni dalla morte, con molti personaggi del suo tempo “andati avanti”, ci siamo sentiti in dovere di lasciare uno scritto che ricordi la gran­diosa opera portata avanti da Giorgio. Una testimonianza da tramandare, un segno indelebile della sua passione per la montagna, una traccia precisa da seguire».

 

 

 

Lorenzo Fizzotti, nato il 17/09/1909 a Scopello (VC), morto il 13/04/1996 a Torino.
“Alpinista, che la devozione alla Madonna dei Ghiacciai e l’amore per la montagna ti hanno portato fin quassù, guidato con mano sicura come su tanti monti della Valsesia, da una provvidenziale segnaletica alpina, rivolgi una prece devota in suffragio dell’anima dell’amico Lorenzo, che ne fu l’instancabile e prezioso esecutore, continuando l’iniziativa feconda e generosa dell’indimenticato altro nostro amico Italo Grassi, che vogliamo assieme ricordare quassù, alla Misericordia divina del Cristo. delle Vette”.

 

 

 

 

 

 

Facciamo anche ricordo per il geom. Giovanni Mattiotto, nato il 7 novembre 1915 a Torino e morto il 25 agosto 1995; eseguì, come dono alla Cappella, il rivestimento in lamiera.
Così la figlia Maria : «Papà ti ricordiamo così».

 

 

                     “Chiesa vecchia” e cimitero di Pecetto-Macugnaga

 

 Monumento a tutti i Caduti della parete Est del Monte Rosa inaugurato nel cimitero di Macugnaga il 14 luglio 1996.

Mons. Paolo Ripa dopo la Parola di Dio (Galati 4, 4-7 e Luca 1, 26-38) così ci parla con il cuore pieno di quella fede e tenerezza tipica degli innamorati della Madonna: «“Allora Maria disse Eccomi…”, adesso Lei è nostra! Nel momento in cui si accende dentro il suo grembo la vita umana di Dio, noi le diventiamo figli. Un legame di infinita tenerezza germoglia dal suo SI’ e apre un sicuro cammino di speranza ai nostri passi. In nessun altro mistero Cristiano come nel mistero della Madonna, la verità della fede trova nel cuore dell’uomo una risposta commossa, colma di stupore e di amore che fiorisce nelle espressioni dell’arte, da quelle semplici e povere a quelle sublimi dei grandi maestri. E sembra che le immagini non bastino mai e le metafore siano insufficienti e i simboli inadeguati a cantarne le lodi: “Come ti chiamerò? A chi ti rassomiglierò? In che modo parlerò di te Vergine Santa?”, si legge nel libro liturgico della Chiesa Copta dedicato a Maria; e l’anno Cristiano è costellato di feste per Lei. Non si può strappare dal cuore del popolo cristiano questa sintonia profonda e devozione amorosa alla Vergine Maria perché dentro di Lei Dio si è fatto “il Dio con noi”.
C’è dunque un ponte tra noi e Dio, accessibile, praticabile: il crepaccio profondo che separa l’uomo da Dio è superabile, c’è una via, familiare, rassicurante, transitabile. Se c’è una Madre di Dio, tutto ciò che è di Dio ci riguarda da vicino, è nostro per sempre, è dentro la vita e la storia della nostra umanità, dentro ogni esistenza. Maria tiene anche noi tra le braccia e nel cuore. Soffre per ogni nostro pianto, accorre ad ogni grido di aiuto. Ci solleva quando abbiamo inciampato e siamo caduti, cura le nostre ferite, ci cerca su tutte le strade perché ci siamo perduti, e ci aspetta sempre, perché così è la madre!».

Il 18 luglio 1996 sono salito per la prima volta al nuovo magnifico rifugio “Perucca­-Vuillermoz” al lago del Dragone nell’alto vallone di Cignana e ho concelebrato col parroco di Valtournanche e con il Vescovo di Aosta a cui ho presentato la nostra festa; così mi lasciò scritto: «Partecipando ad una suggestiva Eucarestia, al Rifugio “Pier Giorgio Perucca e Corrado Vuillermoz”, anch’essa ricordo di giovani caduti di montagna, sento il desiderio di allargare lo sguardo e rendermi presente alla celebrazione che si tiene alla “Madonna dei Ghiacciai” sul Monte Rosa il 5 agosto. Presenza dice riconoscenza per chi mantiene viva questa festa, preghiera per persone cadute sulla montagna o benemerite della montagna, fede da tenere sempre viva, insieme alla speranza nel Signore Gesù: è Lui la persona preziosa a cui facciamo riferimento sempre nella gioia e nel dolore. In Lui poniamo fiducia e, grazie a Lui, continuiamo a sperare nel nostro futuro sicuri che chi ci ha lasciati è stato chiamato a Lui.                  

                                                                                                                          + Giuseppe Anfossi».