Auguri per la Santa Pasqua 2024

Carissimi amici della Cappellina della Madonna dei ghiacciai, vi racconto una storia.

Un sant'uomo passeggiava per la città quando si imbatté in una bambina dagli abiti laceri che chiedeva l'elemosina. Rivolse il pensiero al Signore: "Dio, come puoi permettere una cosa del genere? Ti prego, fa' qualcosa".

Alla sera al telegiornale ascoltò notizie drammatiche: ...guerra tra Russia ed Ucraina, ...guerra Palestina ed Israele, ...guerre dimenticate, ...stragi di innocenti, ...aborti, ...violenza su donne e bambini, ...stragi di mamme e papà, ...famiglie divise, ...separazioni e divorzi troppo facili, ...femminicidi, ...stragi sulle strade e nelle case, ...furti, ...truffe, ... inquinamento e sfruttamento insensato della natura, ...campi profughi e di concentramento.

Di nuovo pregò: "Signore, quanta miseria. Fai qualcosa!”

Anche noi tante volte abbiamo avuto lo stesso pensiero di quest’uomo e sembra che Dio se ne stia impassibile di fronte a tutto questo male. Inoltre in occasione delle celebrazioni pasquali, siamo chiamati a cantare: Alleluia! ... grido infinito di gioia e di vita! ... ha senso cantarlo? Nello scenario di morte a Gerusalemme, molto simile a quello di oggi, sul Golgota quella croce, orribile strumento di morte, illuminata dalla Risurrezione di Gesù è rivelazione della fedeltà irremovibile di Dio alle sue promesse, è rivelazione del vero volto di Dio come Padre misericordioso.

Come Cristiani occorre osare! …durante le preghiere della sera, il Signore rispose a quel sant’uomo; gli disse chiaramente: "Io ho già fatto qualcosa: ho fatto te!". Siamo chiamati a fare della nostra vita un dono d'amore, caricandoci, come Gesù, anche delle conseguenze del male che dilaga nel mondo. Siamo chiamati a costruire e ricomporre l'amore nelle famiglie, generare una cultura di incontro che valorizza i doni di ogni persona e di ogni popolo, abbattere muri e costruire ponti, generare l'amore che scaturisce dalla ricerca della verità, della giustizia, manifestare il coraggio del perdono e della riconciliazione: Questo è l’alleluia che scaturisce dalla Pasqua: una vita nuova, da risorti!!! Non saremo noi a prendere decisioni internazionali, a cambiare il corso del mondo, noi siamo una piccola goccia in un mare immenso, ma se rinunciamo a essere una buona goccia nel mare, il mare sarà più povero.

Prima di concludere alcune notizie “di famiglia”: - un grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito con un’offerta al costo del rifacimento della porta d’ingresso della Cappellina; siete stati il segno concreto della Provvidenza e la lunga mano della Madonna dei ghiacciai. La somma ricevuta è stata più che sufficiente a coprire i costi - ho ricevuto anche altre offerte da familiari delle persone defunte che abbiamo ricordato in questi anni nella S. Messa del primo sabato di agosto. Poiché come Salesiani del Piemonte-Valle d’Aosta -Lituania stiamo raccogliendo offerte a favore delle nostre opere salesiane colpite dalla guerra ho pensato di destinare 1.000,00 € a questa causa. - vi anticipo che la S. Messa del 3 agosto 2024 sarà presieduta da Don Leonardo Mancini superiore dei Salesiani del Piemonte-Valle d’Aosta -Lituania e animata musicalmente dal Coro di Verres diretto dal maestro Albert Laniéce. Con la speranza di ritrovarci ad agosto per la celebrazione di suffragio in ricordo dei caduti della montagna vi auguro una buona e santa Pasqua!

Il Signore vi benedica e vi protegga.

Con affetto ed amicizia


Lettera di Natale 2023

Carissimi amici della Cappellina della Madonna dei ghiacciai,

vi raggiungo in occasione della festività del Natale condividendo il ricordo della S. Messa che abbiamo celebrato il 5 agosto. La coincidenza con la festa liturgica della Madonna della Neve non ha permesso a varie persone di poter salire poiché, giustamente, hanno celebrato questa ricorrenza nei rispettivi santuari delle montagne di casa. Noi ci siamo uniti spiritualmente a tutti loro. La presenza di Maria sulle nostre montagne, attraverso cappelle, santuari, è il segno di una fede popolare semplice, ma solida, come la roccia dei monti.

Ringraziamo il Signore per la bella giornata che ci ha concesso anche se il forte vento ci ha obbligato a celebrare la S. Messa non davanti alla Cappellina, ma sul terrazzo esterno del Rifugio Gnifetti.

A presiedere l’Eucarestia don Ugo Casalegno, parroco dei due Gressoney, e come concelebranti il sottoscritto e don Ezio Caretti, parroco di Borgosesia fino a 2021 e tuttora collaboratore parrocchiale a Borgomanero. Un grazie di cuore per il loro legame con questa iniziativa che hanno dimostrato volendo salire ancora quest’anno con il loro, non indifferente, bagaglio di anni da portare: don Ugo, 82, don Ezio 79, e gli inevitabili acciacchi legati all’età. La Provvidenza ha premiato la loro fatica e tenacia con un viaggio di ritorno in elicottero.
Un ringraziamento a tutti coloro che erano presenti e a coloro che si sono uniti a noi spiritualmente.

Un grazie particolare a Susanna Zaninetti, presidente Cai Varallo, ai rappresentanti del Soccorso alpino, del gruppo ANA di Biella, del Cammino della Luce di Pray e alcuni dei parenti dei defunti di cui abbiamo celebrato l’anniversario.
Un grazie anche alla famiglia Michela che anche quest’anno si è resa disponibile ad animare la S. Messa con il canto ed ha anche accompagnato alcuni amici svizzeri alla celebrazione.
Mi scuso per chi posso aver dimenticato nello scritto, ma vi assicuro che vi porto nel cuore.

Nella S. Messa abbiamo ricordato:
FRANCO BERNARDI, 69 anni, precipitato sul Rocciamelone il 1 agosto 2022 al termine della S. Messa, presieduta da Mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, in occasione della festa della vetta.
PAOLA GALLO BALMA, 41 anni, fotografa professionista, precipitata il 3 settembre 2022 nella zona del Corno Bussola in Valle d’Ayas.
28ENNE FRANCESE, precipitato per un centinaio di metri, il 16 ottobre 2022, dalla Testa Grigia sul versante di Gressoney.
Nel 10° anniversario

MAGGIONI RINO
STROLA SILVIA
GRIFFA GIANLUIGI
MINORETTI AMABILE MARIA
PIERI MARIA TERESA
CORNIATI VALTER
BELLOTTI ALDO
CARMAGNOLA-VIETTI ROBERTO
BERGAMINI ALDO
CONTI MARIANNA
FRISA LAURA

Nessuno dei parenti dei defunti di quest’anno ha potuto essere presente, ma tutti mi hanno assicurato di unirsi spiritualmente alla celebrazione. Una gradita sorpresa è stata quella di incontrare, una volta scesi a Staffal, Chiara, la figlia di Franco Bernardi, con il rispettivo marito: ho potuto così consegnare direttamente a loro la fiaccola ricordo del papà.
Al termine della celebrazione c’è stato il saluto del presidente del CAI Varallo Susanna Z. che ha fatto gli onori di casa portando il suo saluto e quello di tutta la sezione.
Come anticipato nella locandina di giugno quest’anno abbiamo sostituito la porta d’ingresso in legno che ormai stava cedendo e il cui legno era ormai usurato dal tempo. Immagino fosse la porta originaria dell’inaugurazione e quindi ha resistito per ben 56 anni. La nuova porta è opera dei falegnami, ragazzi e docenti, dell’Istituto Professionale Salesiano di Chatillon a cui va il nostro grazie. I lavori di sostituzione della porta sono avvenuti il 26 luglio con l’aiuto prezioso di Felicino Philippot, insegnante di falegnameria, Piergiorgio Montarolo, ragazzo costruttore della Cappellina, Massimo Configliacco, amico e fotografo, ed il sottoscritto.

Un ringraziamento doveroso a Giuliano ed Erika , del rifugio Gnifetti per l’accoglienza sempre dimostrata e la grande generosità nel metterci a disposizione il necessario per il lavoro. Non ultimo un ringraziamento a Joris Turini, Presidente delle guide di Gressoney, che ha trasportato gratuitamente la porta e le attrezzature in elicottero, andata e ritorno. Ancora una volta ho sperimentato la mano della Provvidenza attraverso queste persone e la loro generosità. Il costo finale della porta che è stato di 690,00 €, che è relativo al puro materiale utilizzato (chi volesse contribuire alle spese può farlo utilizzando il seguente IBAN: IT82I0335967684510300189179; causale Porta Cappellina MdG).

Il Natale è una di quelle feste che “respiriamo” di più grazie all’atmosfera che ci circonda: addobbi, dolci, regali da fare e da ricevere ecc… La PdD ci accompagna a festeggiare al meglio la nascita di Gesù suggerendoci gli atteggiamenti giusti per vivere al meglio questa festa da credenti perché la nascita di Gesù non si riduca ad una festa puramente materiale, ad un evento economico.
Tra questi atteggiamenti quello che più respiriamo è sicuramente la gioia della festa.
Natale è tutto sotto il segno della gioia: «Vi annuncio una grande gioia» canta l'angelo; «oggi
vi è nato un salvatore» (Le 2,18). Dunque «il mondo ha diritto di accorgersi che con il Natale del Signore la gioia è entrata nel mondo» (Primo Mazzolari).
Però sovente siamo un popolo di non ridenti: popolo di musi lunghi, facce di traverso.
Cosa ci toglie la gioia? Ve lo dico con un racconto:

“Nell’Estremo Oriente, in India, c’era un tale che aveva un grosso problema: non sopportava più sua moglie. Il dio Vishnu gli promise di esaudire tre e solo tre sue suppliche. L'orante chiese innanzitutto di essere liberato dalla moglie petulante che subito morì. Arriva il giorno del funerale e sente i commenti della gente: lodavano la moglie: “Era gentile, premurosa, voleva bene a suo marito, aiutava tutti ecc….” Allora pensa: “Ma forse non aveva solo difetti, e poi non è detto che quella che sposerò sia migliore di questa. Questa almeno la conoscevo…” Ben presto quell'uomo comprese la follia di questa richiesta. Implorò, allora, Vishnu di riportarla in vita e così avvenne. Gli rimaneva ormai una sola possibilità di domanda prova a pensare a cosa chiedere: “Potrei chiedere i soldi, con i soldi si fanno tante cose”. Ma gli amici gli dicono: “Se hai i soldi, ma non hai la salute… Se hai la salute, ma non hai l’amore…” Chi gli consiglia l’immortalità… chi un’altra cosa. Intanto il tempo passa… non si decide e poi non c’è nessun desiderio che lo soddisfi in pieno. (noi cosa avremmo chiesto?) Allora, non sapendo decidersi, chiese al dio di suggerirgli la cosa giusta. E Vishnu rispose: «Prega di essere felice di ciò che la vita ti porterà».

Siamo incontentabili. È qui che ha la sua radice l'insoddisfazione, l'infelicità, la tristezza. Ecco, allora, un equilibrio da conquistare: cercare con tutte le proprie energie la felicità, la gioia ma essere anche felici di ciò che si ha e di ciò che la vita offre.
Non viviamo il presente: siamo a scuola, a casa, al lavoro, a volte anche con gli amici, ma vorremmo essere altrove. Pensiamo a quante persone vivono “altrove”, si rifugiano in una “realtà virtuale” (social…) ecc… Hanno chiesto a M. Teresa: “Qual è il giorno più bello?” lei ha risposto: “Oggi.” Dopotutto: “Il tempo ideale è quello reale.”
Ci portiamo dentro pensieri, sentimenti di: rancore, rabbia, invidia, gelosia, sensi di colpa, mediocrità, falsità, egoismo…. Tutto ciò ci toglie la serenità e la gioia.

Come nasce la gioia?
La gioia è uno dei frutti dello Spirito allora bisogna cominciare da lì, da dentro, ripulire la mente e lo spirito da tutti i pensieri negativi, umilianti e cattivi. In questo ci aiuta il perdono, ricevere il perdono fa nascere la gioia e la serenità. D. Bosco diceva: “Chi ha la pace della coscienza ho tutto!”
Chi ha occhi nuovi, limpidi, trasparenti guarda la realtà in modo positivo e allora riesce a vivere il presente come il tempo ideale per crescere, non fugge dalla realtà o nella realtà virtuale. E inoltre non perde tempo: “Chi perde tempo deruba se stesso”.
Condividere: la gioia è un sentimento che cresce, si moltiplica e contagia quando si è uniti.
Altruismo: la gioia dell’altro diventa la mia gioia, far contenti gli altri mi rende contento.
La gioia è una delle più profonde esigenze umane. La felicità non è un optional per nessuno: chi non si, diverte a vivere, ha sbagliato a nascere. La gioia ci migliora, la tristezza ci peggiora. La tristezza è sempre sterile.
La gioia si è incarnata nella figura di don Bosco: i Salesiani dicevano che quando aveva più fastidi era più allegro. “Niente ti turbi” diceva spesso. “Bisogna fare con gioia e serenamente quanto facciamo: è il vero modo di fare il bene e di farlo bene.” (S. Francesco di Sales)
“La gioia, dopo l’amore, è la creatura più bella uscita dalle mani di Dio”. (D. Bosco)
È anche la più fragile, la più facile da perdere. Va difesa con tutte le nostre forze!

Per d. Bosco la gioia è frutto dell’abbandono in Dio: “Vivi sereno e sicuro come il passero che ha le ali per volare e non ha paura del ramo che si spezza”.
La gioia del Natale nasce da una notizia: “…vi annuncio una grande gioia: oggi, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore.” La gioia si è incarnata in una persona: Gesù.
Gesù, si è fatto uomo e aveva mille motivi per lamentarsi: figlio di una ragazza-madre, padre falegname, emigrante-profugo in Egitto a meno di un anno. Ha affrontato tutte le disgrazie umane con la forza vincente di Dio (abbandono di tutti, il processo, la condanna, la croce, le ripetute cadute, la derisione e la commiserazione di tutti, le torture, e la morte denudato della stessa dignità, le sepoltura). Nonostante tutto ciò non ha mai perso la fiducia in suo Padre che lo ha risuscitato.
Concludo con un passo del discorso di Papa Giovanni Paolo II ai giovani (ma va bene anche per noi adulti) alla GMG di Roma nel 2000, durante la veglia notturna:
“In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. E' Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna.”

Viviamo il Natale con speranza, fiducia ed allegria, in serenità ed armonia, ma soprattutto facendo diventare queste virtù ed atteggiamenti parte della nostra vita.

SANTO NATALE

E SERENO ANNO NUOVO

Con stima ed affetto 


56ª fedeltà al primo sabato di agosto

Carissimi amici della Cappellina della Madonna dei Ghiacciai,
vi condivido questo link di drive con le foto ed il filmato della S. Messa di sabato 5 agosto.

https://drive.google.com/drive/folders/1MSKfk0ECO6FjgG9ZQvmTTTrYBAy8W8iK?usp=sharing

Spero riusciate a vederlo, se ci sono dei problemi fatemelo sapere.
Ringrazio tutti per la partecipazione sia in presenza che in unità di spirito.
Invito coloro che erano presenti ed hanno fatto dei filmati o delle foto di inviarmele così da metterle a disposizione di tutti.
Più avanti vi farò una relazione più dettagliata della giornata.
Buona continuazione del periodo estivo e delle ferie.
Un abbraccio fraterno ed una benedizione a ciascuno di voi ed alle vostre famiglie.


Le novità

Carissimi amici della Cappellina della Madonna dei Ghiacciai, tra una settimana avrà luogo la S. Messa in suffragio dei caduti di quest'anno.

Mercoledì 26 luglio sono salito alla Cappellina per la sostituzione della porta d'ingresso. Era quella originaria, dalla bella età di 56 anni!!!

Con il sottoscritto erano presenti Piergiorgio Montarolo, uno dei ragazzi costruttori della Cappellina, Massimo Configliacco, amico e fotografo della celebrazione, e Felicino Philippot, insegnante falegname nella nostra scuola salesiana di Chatillon.

Grazie a lui ed agli allievi a cui insegna che è stata realizzata la nuova porta.

Il trasporto in elicottero è stato possibile grazie alla disponibilità di Joris Turini, Presidente delle guide di Gressoney, e dei gestori del Rifugio Gnifetti: Giuliano Masoni ed Erika che ci hanno anche messo a disposizione la corrente elettrica per lavorare e ci hanno accolti con grande fraternità. A tutti costoro va il nostro più caro ringraziamento.

Vorrei anche mettervi al corrente della "situazione neve" di quest'anno. 

Grazie ad alcune nevicate primaverili ed estive sia il ghiacciaio di Indren che il nevaio finale che conduce al Rifugio Gnifetti ed alla Cappellina sono in condizioni migliori rispetto all'anno scorso. Le tracce da percorrere sono buone e ben segnalate. 

Inoltre l'ultimo accesso alla Cappellina è agevolato da una stupenda scala che rende tutto più semplice. Penso che ci siano le condizioni per ritornare a celebrare la S, Messa alla Cappellina.

In allegato trovate alcune foto scattate mercoledì.

Speriamo in una giornata di bel tempo.

Un abbraccio fraterno, un ricordo nella preghiera ed un arrivederci sabato 5 agosto.


Auguri per la Santa Pasqua 2023

Carissimi amici della Madonna dei ghiacciai,

vi giungano i più cari auguri. In allegato trovate un pensiero di auguri per questa Santa Pasqua.

Con affetto ed amicizia.



Lettera di Natale 2022

Carissimi Amici della Cappellina della Madonna dei ghiacciai,

anche quest’anno, come nel 2021 , abbiamo dovuto rinunciare a celebrare la S. Messa presso il Rifugio Gnifetti. Un sentito grazie al prof. Piergiorgio Montarolo che ci ha messo a disposizione l’Istituto Mosso in alternativa. Questa “location” ha favorito la partecipazione di un numero maggiore di parenti dei caduti che abbiamo ricordato. A loro va la nostra vicinanza soprattutto in questi periodi particolari di festa dove la mancanza dei propri cari si fa più viva e profonda.
Mi permetto di menzionare i caduti che abbiamo ricordato quest’anno:

Nel 10° anniversario:
BORGINI GIOVANNI
FRATTINI FERRUCCIO
BENEDETTI CARLO
Caduti anno 2021-22
SVILPO BIONDA MARTINA
VISCARDI PAOLA
PICASSO LUCIANO
ALLORIO FILIPPO
ROVERSI MAURO
ZANOLA RUGGERO
ALPINISTI STRANIERI

Il prossimo anno ricorrerà il 10° anniversario della morte di don Giuseppe Capra che fu l’ispiratore e il costruttore, insieme ai ragazzi del Liceo Valsalice di Torino, della Cappellina in suffragio di don Aristide Vesco, insegnante, che cadde dalla punta Ciampono, nella Val di Gressoney.

Mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, a cui va il nostro ringraziamento, ha presieduto la S. Messa e con il suo entusiasmo, la sua cordialità e simpatia ci ha introdotto nel comprendere meglio il mistero eucaristico e nell’accompagnarci e sostenerci nel ricordo dei propri cari. Con lui ha concelebrato don Ugo Casalegno, parroco dei due Gressoney, amico carissimo ed affezionato a questa celebrazione.
Erano presenti alla celebrazione anche alcune rappresentanze:
per il Soccorso Alpino: Francesca Vitto ed Elena Pau (compagna di vita di Benedetti Carlo)
per le guide alpine: Felice NIcolino e Bruno Welf di Gressoney
per il Cai Varallo: Pierantonio Rotta, delegato del direttivo
per il Cai Macugnaga: Antonio Bovo, presidente
per la Sezione Ana di Biella Alessandro Blotto

Quest’anno abbiamo avuto anche la gioia di avere presente una riproduzione della statua della Madonna nera di Oropa, portata dall’associazione “Il cammino di luce di Pray”, che è stata benedetta da Mons. Derio al termine della S. Messa. La statua, che in occasione della V Incoronazione e nei tempi della pandemia è stata portata in più di 130 comunità sparse nel biellese, vercellese, novarese e verbano-cusio-ossola, è stata posta, il 18 agosto, nel pilone votivo alla Bocchetta del Croso tra Rassa, Val Sesia, e Piedicavallo, Valle Cervo.
Un grazie anche quest’anno alla fam. Michela che ha animato la celebrazione nel canto. Un grazie agli ormai fedelissimi collaboratori: Barbara Marini, per avere decorato le fiaccole, Massimo Configliacco e Valerio di Biase, per la fotografia e i filmati e Ivano Ferrato che cura il sito.
Nella speranza di non aver dimenticato qualcuno, col quale mi scuso ringrazio tutti coloro che erano presenti: chi per la prima volta e chi ormai una presenza costante e fedele.
Come ho accennato al termine della S. Messa, per l’esperienza di questi 9 anni come continuatore di questa bella iniziativa mi pare di poter dire che attorno alla Cappellina si è venuta a create una “piccola comunità” che, anche se si ritrova una volta all’anno, condivide l’amore per la montagna, il dolore delle famiglie dei caduti, lo spirito di fede, l’amore alla Madonna….
Sonno tutti vincoli spirituali che comunque ci legano nel profondo e quando si è uniti nel cuore le distante scompaiono. Questa è la bellezza della spiritualità!!!

LAVORI ESEGUITI E DA ESEGUIRE

Mi permetto di mettervi a conoscenza dello stato di “salute” della nostra amata Cappellina che quest’anno compie ben 55 anni.
Nel mese di settembre il sottoscritto insieme a Felicino Philippot, insegnante di laboratorio di falegnameria nel nostro Istituto Professionale di Chatillon, e Valerio Di Biase , insegnante di laboratorio di elettrotecnica nel Centro di formazione professionale salesiano di S. Benigno, siamo saliti alla Cappellina per aggiustare la porta di legno interna, che non si apriva totalmente e verificare la funzionalità dell’impianto luci. Nell’occasione ci siamo accorti che alcuni tiranti che ancorano la Cappellina al terreno erano da sostituire, in quanto consumati, per non metterne a rischio la stabilità. Siamo così tornati, il sottoscritto e il prof. Felicino, verso metà ottobre, ed abbiamo sostituito il tirante consumato. Per ora la stabilità non è a rischio, ma certamente nella bella stagione ci saranno altri tiranti da sostituire. In quell’occasione Erika, responsabile del Rifugio Gnifetti, ci ha fatto notare che un muretto a secco sottostante la Cappellina si sta sfaldando e già alcune pietre sono cadute su uno dei terrazzi del rifugio. Occorrerà capire come fermare questo disgregamento che, anch’esso, metterebbe in serio pericolo la stabilità della Cappellina.
Vi terrò informati sugli sviluppi di queste problematiche.

Nel periodo di Avvento e soprattutto nell’ultima settimana verso il Natale la liturgia a più riprese richiama alcuni atteggiamenti da avere per vivere bene questa festa.
Il primo è quello di
“NON TEMERE”: è ciò che l’angelo dice a Maria nell’annunciazione, a Giuseppe in sogno, ed anche il profeta Sofonia ce lo ricorda. È un invito a non lasciarsi sopraffarre dalle paure che portiamo nel
cuore, tante o poche, ma che ci bloccano, ci procurano ansia. Ne cito alcune:
la paura del fallimento, dell’insuccesso soprattutto nella vita
la paura di prendere la decisione sbagliata
la paura della solitudine, del non essere compresi, amati, sostenuti
la paura della sofferenza, della malattia, della morte
Ognuno porta in sé le sue paure.
Pensando all’oggi io vorrei dire “non temete” a coloro che vivono situazioni di guerra: l’Ucraina, sono più di 300 giorni, la Siria, ormai 13 anni, e tutte quelle guerre che ci sono ma che non compaiono al TG e che fanno dire a più riprese a Papa Francesco che stiamo vivendo la “3° guerra mondiale a pezzi”. Loro
hanno paura delle bombe, della distruzione, della morte di genitori, amici, parenti, figli/e
hanno paura di non poter avere un futuro
hanno paura di non poter passare l’inverno per il freddo, la mancanza di energia…
Vorrei dire “non temere” ai bambini sfruttati, abusati, alle donne vittime di violenza e di morte, ai ragazzi poveri che dormono per strada (un ragazzo di 19 anni è morto a Bolzano) ecc…

A chi vive queste situazioni vorrei dire “NON LASCIARTI CADERE LE BRACCIA” (Sof. 3,16): non scoraggiarti, non deprimerti.
Perché non temere, non lasciarci cadere le braccia?
“Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. …ti rinnoverà con il suo amore…” (Sof. 3,17)
È questa la bella notizia del Natale: stiamo attendendo un Salvatore che non usa la bacchetta magica ma invita ciascuno alla conversione perché un mondo migliore parte da ciascuno di noi.
Racconta una storia che una sera un santo sacerdote, in pieno inverno, uscì di casa per la sua solita passeggiata serale. Sul ciglio della strada vide una ragazzina di 9-10 anni, mal vestita per il freddo che faceva, che chiedeva l’elemosina. Impietositosi l’accompagnò a casa sua, si fece raccontare la sua storia, le procurò qualche vestito, la rifocillò, le lasciò una somma di denaro e la congedò perché potesse tornare dalla sua povera famiglia.
Uscita che fu il sacerdote si avviò verso la cappella per la preghiera della sera e di fronte al crocifisso disse: “Signore, che cosa hai fatto tu per questa povera bambina e la sua famiglia?” e questa domanda lo tormentò per tutta la preghiera. Alla fine Gesù gli rispose: “Io ho fatto te!!”
Non siamo chiamati a cambiare il mondo, ma noi stessi sì, così il nostro piccolo mondo, dove viviamo, le persone che frequentiamo…, sarà migliore.
Mi piace molto questa preghiera di S. Madre Teresa di Calcutta che ci ricorda che “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore.”

E’ NATALE

E’ Natale ogni volta che
sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti
quei princìpi che
relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli
che disperano nella
povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci
con umiltà i tuoi limiti
e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere
per donarlo agli altri.

Se lasciamo entrare Dio nella nostra vita, come Maria e Giuseppe, porteremo la vita dentro di noi. Quanta gente è viva solo perché respira, ma il loro cuore è morto dentro.
Ecco allora che nascerà la gioia. L’altro verbo che la liturgia in questi giorni ci ripete è “RALLEGRATI”.
Se penso a questo verbo, mi viene in mente l’allegria di don Bosco che ha vissuto in un mare di guai, ma che confidando sempre nel Signore e nell’Ausiliatrice, non ha mai perso la speranza e la fiducia. Quell’allegria che, secondo lui, è un segno di santità: “Noi qui facciamo consistere la santità
nello stare molto allegri.” “Ciò che ti toglie l’allegria, diceva don Bosco, non viene da Dio.”
Speranza e fiducia sono gli antidoti alle paure ed allo scoraggiamento, a non lasciarsi cadere le braccia.
L’augurio mio è non solo quello di vivere il Natale con speranza, fiducia ed allegria, in serenità ed armonia, ma far diventare queste virtù ed atteggiamenti parte della nostra vita.

Il prossimo appuntamento per la celebrazione dell’Eucarestia in suffragio dei defunti della montagna il prossimo anno sarà proprio nella memoria liturgica della Madonna della neve:

Sabato 5 agosto 2023

Questa memoria liturgica fa riferimento all’evento miracoloso avvenuto nel IV secolo, nel 358 d.C., sotto il pontificato di Papa Liberio. In quel tempo la Madonna apparve in sogno al Papa ed al patrizio Giovanni chiedendo loro di costruire una chiesa nel luogo che gli avrebbe indicato. Al loro risveglio, in pieno agosto, il Papa e il patrizio trovarono l’Esquilino ricoperto di neve. Era il segno che aspettavano. Lì sorse la chiesa dedicata alla Madonna e l’evento passò alla storia come “il miracolo della neve”. E quindi ogni anno, il 5 agosto, si celebra questa memoria.

Sono tante le cappelle in cui si festeggia il 5 di agosto. Vorrei ricordare il Santuario della Madonna del Rocciamelone, in val di Susa, con cui la Cappellina della Madonna dei ghiacciai è gemellata.

Nella speranza di poterci incontrare il prossimo anno, assicuro un ricordo nella preghiera per tutti voi carissimi amici e vi auguro un

SANTO NATALE
E SERENO ANNO NUOVO

Con stima ed affetto 


55ª FEDELTA’ AL PRIMO SABATO DI AGOSTO

Carissimi amici della Cappellina della Madonna dei ghiacciai, vi raggiungo con questo scritto con nella mente e nel cuore la bella celebrazione che abbiamo vissuto insieme. Ancora un sentito grazie a tutti voi, sia a chi era presente fisicamente sia a coloro che si sono uniti spiritualmente alla celebrazione perchè impossibilitati o per impegni o per lontananza o per età o altri motivi.Il tempo ci ha accompagnati con una giornata fresca e parzialmente soleggiata.

Come sempre la partecipazione è stata raccolta e ricca di sentimenti perchè vissuta con il cuore. Anche se il luogo non era quello della Cappellina lo spirito era lo stesso!!!

Grazie alla tecnologia è stato possibile fare una diretta you tube a cui si sono collegate alcune persone già sabato. Qui sotto potete visualizzare il filmato di tutta la celebrazione della S. Messa di sabato.

https://youtu.be/TvsppBa3mAI

Un grazie particolare, per questa bella opportunità, a Valerio di Biase che ha realizzato questa diretta streaming.
Diffondete il filmato a chi pensate possa essere interessato e se qualcuno dei vostri amici-conoscenti ecc. ha piacere di ricevere le notizie della Cappellina inviatelo/a ad inviarmi Nome e Cognome ed email al mmio indirizzo email: vincenzo.caccia@31gennaio.net o inviatemelo voi stessi.
Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile e bella la nostra celebrazione: evito di elencarli per paura di dimenticarne qualcuno.

Vi terrò informati di eventuali novità o lavori di manutenzione che faremo per la Cappellina.
Come già accennavo al termine della S. Messa stiamo diventando una "comunità" di persone che, se anche si ritrovano solamente una volta all'anno, sono legate da vincoli spirituali grazie alla comunione con i nostri cari che già ci hanno preceduto nel Regno dei Cieli ed anche all'amore per la montagna e le sue bellezze che ci avvicinano e ci parlano di Dio.

Un caro saluto a tutti voi, che il Signore vi benedica e la Madonna vi protegga.

Con stima ed amicizia,

don Vincenzo Caccia


AVVISO IMPORTANTE: SPOSTAMENTO S. MESSA 6 AGOSTO

Carissimi Amici della Madonna dei Ghiacciai,

purtroppo la situazione drammatica dei ghiacciai in questo anno così povero di precipitazioni suggeriscono prudenza. Anche sulle grandi vette come Cervino, Monte Bianco e anche Monte Rosa le guide hanno fatto scelte controcorrente, ma di prudenza, decidendo di non accompagnare clienti su certe vie per la pericolosità della montagna.

Per poter garantire una adeguata sicurezza sia nella salita, ma soprattutto nella discesa, quando le temperature sono più elevate, e dopo essermi consultato e avere sentito più pareri in merito, vi comunico che

la S. MESSA di SABATO 6 agosto verrà celebrata alle ore 12,00 all’ISTITUTO A. MOSSO al PASSO DEI SALATI.

Per raggiungere l’Istituto Mosso è sufficiente prendere la funivia da Staffal o da Alagna fino al Passo dei Salati e da lì scendere all’Istituto (10 minuti) che si trova sulla destra per chi arriva da Gressoney, sulla sinistra per chi arriva da Alagna.

La meta non richiede attrezzatura da alta montagna.

So che avremmo tutti desiderato salire alla Cappellina e godere dello spettacolo, delle emozioni che la montagna offre da quella posizione, ma con senso di responsabilità occorre prediligere la sicurezza.

In positivo questa decisione può favorire la salita di amici o parenti dei defunti che ricorderemo che non sarebbero stati debitamente attrezzati o allenati per raggiungere la Cappellina.

Sebbene sia diverso il luogo sono sicuro che vivremo e respireremo lo stesso spirito di condivisione e di preghiera che contraddistingue questa celebrazione.

Un grazie al dott. Piergiorgio Montarolo, ragazzo costruttore e responsabile dell’Istituto Mosso, per la disponibilità dei locali.

Con la speranza di potervi incontrare sabato vi saluto cordialmente.

Il Signore vi benedica.

Don Vincenzo Caccia

PS: In allegato una foto dell’Istituto dal Passo dei Salati e la locandina con l'avviso di spostamento della S. Messa con preghiera che gentilmente chiedo di esporre alla biglietteria di Alagna e Staffal.

Chi sale al Passo dei Salati dalla valle di  Gressoney e vuole salire insieme con il sottoscritto il ritrovo è alle ore 9,00 a Staffal alla biglietteria. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti sia per email che per telefono.

Istituto Mosso


La Madonna di Oropa in cammino

Carissimi amici della Cappellina, vi giro questa iniziativa che arriva da Ivan del Cammino della Luce di Pray, il prossimo 18 agosto, poseranno alla bocchetta del Croso a Rassa, una statua della Madonna di Oropa, che in occasione della V Incoronazione e nei tempi della pandemia è stata portata in più di 130 comunità sparse nel biellese, vercellese, novarese e vco. Nell’approssimarsi della conclusione del pellegrinaggio porteranno anche alla messa alla cappellina della Madonna dei Ghiacciai, la statua della Madonna di Oropa.

Chi di voi potrà partecipare sarà il benvenuto.Buona giornata, un abbraccio fraterno
don Vincenzo



I 100 anni del rifugio Vittorio Sella

Carissimi Amici della Cappellina della Madonna dei Ghiacciai,vi invio quest'altra iniziativa a cura del Cai di Biella.Un caro saluto ed una preghiera.
don Vincenzo