56ª fedeltà al primo sabato di agosto
Carissimi amici della Cappellina della Madonna dei Ghiacciai,
vi condivido questo link di drive con le foto ed il filmato della S. Messa di sabato 5 agosto.
https://drive.google.com/drive/folders/1MSKfk0ECO6FjgG9ZQvmTTTrYBAy8W8iK?usp=sharing
Spero riusciate a vederlo, se ci sono dei problemi fatemelo sapere.
Ringrazio tutti per la partecipazione sia in presenza che in unità di spirito.
Invito coloro che erano presenti ed hanno fatto dei filmati o delle foto di inviarmele così da metterle a disposizione di tutti.
Più avanti vi farò una relazione più dettagliata della giornata.
Buona continuazione del periodo estivo e delle ferie.
Un abbraccio fraterno ed una benedizione a ciascuno di voi ed alle vostre famiglie.
Le novità
Carissimi amici della Cappellina della Madonna dei Ghiacciai, tra una settimana avrà luogo la S. Messa in suffragio dei caduti di quest'anno.
Mercoledì 26 luglio sono salito alla Cappellina per la sostituzione della porta d'ingresso. Era quella originaria, dalla bella età di 56 anni!!!




Con il sottoscritto erano presenti Piergiorgio Montarolo, uno dei ragazzi costruttori della Cappellina, Massimo Configliacco, amico e fotografo della celebrazione, e Felicino Philippot, insegnante falegname nella nostra scuola salesiana di Chatillon.
Grazie a lui ed agli allievi a cui insegna che è stata realizzata la nuova porta.
Il trasporto in elicottero è stato possibile grazie alla disponibilità di Joris Turini, Presidente delle guide di Gressoney, e dei gestori del Rifugio Gnifetti: Giuliano Masoni ed Erika che ci hanno anche messo a disposizione la corrente elettrica per lavorare e ci hanno accolti con grande fraternità. A tutti costoro va il nostro più caro ringraziamento.
Vorrei anche mettervi al corrente della "situazione neve" di quest'anno.
Grazie ad alcune nevicate primaverili ed estive sia il ghiacciaio di Indren che il nevaio finale che conduce al Rifugio Gnifetti ed alla Cappellina sono in condizioni migliori rispetto all'anno scorso. Le tracce da percorrere sono buone e ben segnalate.
Inoltre l'ultimo accesso alla Cappellina è agevolato da una stupenda scala che rende tutto più semplice. Penso che ci siano le condizioni per ritornare a celebrare la S, Messa alla Cappellina.
In allegato trovate alcune foto scattate mercoledì.
Speriamo in una giornata di bel tempo.
Un abbraccio fraterno, un ricordo nella preghiera ed un arrivederci sabato 5 agosto.
Auguri per la Santa Pasqua 2023
Carissimi amici della Madonna dei ghiacciai,
vi giungano i più cari auguri. In allegato trovate un pensiero di auguri per questa Santa Pasqua.
Con affetto ed amicizia.
Lettera di Natale 2022
Carissimi Amici della Cappellina della Madonna dei ghiacciai,
anche quest’anno, come nel 2021 , abbiamo dovuto rinunciare a celebrare la S. Messa presso il Rifugio Gnifetti. Un sentito grazie al prof. Piergiorgio Montarolo che ci ha messo a disposizione l’Istituto Mosso in alternativa. Questa “location” ha favorito la partecipazione di un numero maggiore di parenti dei caduti che abbiamo ricordato. A loro va la nostra vicinanza soprattutto in questi periodi particolari di festa dove la mancanza dei propri cari si fa più viva e profonda.
Mi permetto di menzionare i caduti che abbiamo ricordato quest’anno:
Nel 10° anniversario:
BORGINI GIOVANNI
FRATTINI FERRUCCIO
BENEDETTI CARLO
Caduti anno 2021-22
SVILPO BIONDA MARTINA
VISCARDI PAOLA
PICASSO LUCIANO
ALLORIO FILIPPO
ROVERSI MAURO
ZANOLA RUGGERO
ALPINISTI STRANIERI
Il prossimo anno ricorrerà il 10° anniversario della morte di don Giuseppe Capra che fu l’ispiratore e il costruttore, insieme ai ragazzi del Liceo Valsalice di Torino, della Cappellina in suffragio di don Aristide Vesco, insegnante, che cadde dalla punta Ciampono, nella Val di Gressoney.
Mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, a cui va il nostro ringraziamento, ha presieduto la S. Messa e con il suo entusiasmo, la sua cordialità e simpatia ci ha introdotto nel comprendere meglio il mistero eucaristico e nell’accompagnarci e sostenerci nel ricordo dei propri cari. Con lui ha concelebrato don Ugo Casalegno, parroco dei due Gressoney, amico carissimo ed affezionato a questa celebrazione.
Erano presenti alla celebrazione anche alcune rappresentanze:
per il Soccorso Alpino: Francesca Vitto ed Elena Pau (compagna di vita di Benedetti Carlo)
per le guide alpine: Felice NIcolino e Bruno Welf di Gressoney
per il Cai Varallo: Pierantonio Rotta, delegato del direttivo
per il Cai Macugnaga: Antonio Bovo, presidente
per la Sezione Ana di Biella Alessandro Blotto
Quest’anno abbiamo avuto anche la gioia di avere presente una riproduzione della statua della Madonna nera di Oropa, portata dall’associazione “Il cammino di luce di Pray”, che è stata benedetta da Mons. Derio al termine della S. Messa. La statua, che in occasione della V Incoronazione e nei tempi della pandemia è stata portata in più di 130 comunità sparse nel biellese, vercellese, novarese e verbano-cusio-ossola, è stata posta, il 18 agosto, nel pilone votivo alla Bocchetta del Croso tra Rassa, Val Sesia, e Piedicavallo, Valle Cervo.
Un grazie anche quest’anno alla fam. Michela che ha animato la celebrazione nel canto. Un grazie agli ormai fedelissimi collaboratori: Barbara Marini, per avere decorato le fiaccole, Massimo Configliacco e Valerio di Biase, per la fotografia e i filmati e Ivano Ferrato che cura il sito.
Nella speranza di non aver dimenticato qualcuno, col quale mi scuso ringrazio tutti coloro che erano presenti: chi per la prima volta e chi ormai una presenza costante e fedele.
Come ho accennato al termine della S. Messa, per l’esperienza di questi 9 anni come continuatore di questa bella iniziativa mi pare di poter dire che attorno alla Cappellina si è venuta a create una “piccola comunità” che, anche se si ritrova una volta all’anno, condivide l’amore per la montagna, il dolore delle famiglie dei caduti, lo spirito di fede, l’amore alla Madonna….
Sonno tutti vincoli spirituali che comunque ci legano nel profondo e quando si è uniti nel cuore le distante scompaiono. Questa è la bellezza della spiritualità!!!
LAVORI ESEGUITI E DA ESEGUIRE
Mi permetto di mettervi a conoscenza dello stato di “salute” della nostra amata Cappellina che quest’anno compie ben 55 anni.
Nel mese di settembre il sottoscritto insieme a Felicino Philippot, insegnante di laboratorio di falegnameria nel nostro Istituto Professionale di Chatillon, e Valerio Di Biase , insegnante di laboratorio di elettrotecnica nel Centro di formazione professionale salesiano di S. Benigno, siamo saliti alla Cappellina per aggiustare la porta di legno interna, che non si apriva totalmente e verificare la funzionalità dell’impianto luci. Nell’occasione ci siamo accorti che alcuni tiranti che ancorano la Cappellina al terreno erano da sostituire, in quanto consumati, per non metterne a rischio la stabilità. Siamo così tornati, il sottoscritto e il prof. Felicino, verso metà ottobre, ed abbiamo sostituito il tirante consumato. Per ora la stabilità non è a rischio, ma certamente nella bella stagione ci saranno altri tiranti da sostituire. In quell’occasione Erika, responsabile del Rifugio Gnifetti, ci ha fatto notare che un muretto a secco sottostante la Cappellina si sta sfaldando e già alcune pietre sono cadute su uno dei terrazzi del rifugio. Occorrerà capire come fermare questo disgregamento che, anch’esso, metterebbe in serio pericolo la stabilità della Cappellina.
Vi terrò informati sugli sviluppi di queste problematiche.
Nel periodo di Avvento e soprattutto nell’ultima settimana verso il Natale la liturgia a più riprese richiama alcuni atteggiamenti da avere per vivere bene questa festa.
Il primo è quello di
“NON TEMERE”: è ciò che l’angelo dice a Maria nell’annunciazione, a Giuseppe in sogno, ed anche il profeta Sofonia ce lo ricorda. È un invito a non lasciarsi sopraffarre dalle paure che portiamo nel
cuore, tante o poche, ma che ci bloccano, ci procurano ansia. Ne cito alcune:
la paura del fallimento, dell’insuccesso soprattutto nella vita
la paura di prendere la decisione sbagliata
la paura della solitudine, del non essere compresi, amati, sostenuti
la paura della sofferenza, della malattia, della morte
Ognuno porta in sé le sue paure.
Pensando all’oggi io vorrei dire “non temete” a coloro che vivono situazioni di guerra: l’Ucraina, sono più di 300 giorni, la Siria, ormai 13 anni, e tutte quelle guerre che ci sono ma che non compaiono al TG e che fanno dire a più riprese a Papa Francesco che stiamo vivendo la “3° guerra mondiale a pezzi”. Loro
hanno paura delle bombe, della distruzione, della morte di genitori, amici, parenti, figli/e
hanno paura di non poter avere un futuro
hanno paura di non poter passare l’inverno per il freddo, la mancanza di energia…
Vorrei dire “non temere” ai bambini sfruttati, abusati, alle donne vittime di violenza e di morte, ai ragazzi poveri che dormono per strada (un ragazzo di 19 anni è morto a Bolzano) ecc…
A chi vive queste situazioni vorrei dire “NON LASCIARTI CADERE LE BRACCIA” (Sof. 3,16): non scoraggiarti, non deprimerti.
Perché non temere, non lasciarci cadere le braccia?
“Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. …ti rinnoverà con il suo amore…” (Sof. 3,17)
È questa la bella notizia del Natale: stiamo attendendo un Salvatore che non usa la bacchetta magica ma invita ciascuno alla conversione perché un mondo migliore parte da ciascuno di noi.
Racconta una storia che una sera un santo sacerdote, in pieno inverno, uscì di casa per la sua solita passeggiata serale. Sul ciglio della strada vide una ragazzina di 9-10 anni, mal vestita per il freddo che faceva, che chiedeva l’elemosina. Impietositosi l’accompagnò a casa sua, si fece raccontare la sua storia, le procurò qualche vestito, la rifocillò, le lasciò una somma di denaro e la congedò perché potesse tornare dalla sua povera famiglia.
Uscita che fu il sacerdote si avviò verso la cappella per la preghiera della sera e di fronte al crocifisso disse: “Signore, che cosa hai fatto tu per questa povera bambina e la sua famiglia?” e questa domanda lo tormentò per tutta la preghiera. Alla fine Gesù gli rispose: “Io ho fatto te!!”
Non siamo chiamati a cambiare il mondo, ma noi stessi sì, così il nostro piccolo mondo, dove viviamo, le persone che frequentiamo…, sarà migliore.
Mi piace molto questa preghiera di S. Madre Teresa di Calcutta che ci ricorda che “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore.”
E’ NATALE
E’ Natale ogni volta che
sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti
quei princìpi che
relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli
che disperano nella
povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci
con umiltà i tuoi limiti
e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere
per donarlo agli altri.
Se lasciamo entrare Dio nella nostra vita, come Maria e Giuseppe, porteremo la vita dentro di noi. Quanta gente è viva solo perché respira, ma il loro cuore è morto dentro.
Ecco allora che nascerà la gioia. L’altro verbo che la liturgia in questi giorni ci ripete è “RALLEGRATI”.
Se penso a questo verbo, mi viene in mente l’allegria di don Bosco che ha vissuto in un mare di guai, ma che confidando sempre nel Signore e nell’Ausiliatrice, non ha mai perso la speranza e la fiducia. Quell’allegria che, secondo lui, è un segno di santità: “Noi qui facciamo consistere la santità
nello stare molto allegri.” “Ciò che ti toglie l’allegria, diceva don Bosco, non viene da Dio.”
Speranza e fiducia sono gli antidoti alle paure ed allo scoraggiamento, a non lasciarsi cadere le braccia.
L’augurio mio è non solo quello di vivere il Natale con speranza, fiducia ed allegria, in serenità ed armonia, ma far diventare queste virtù ed atteggiamenti parte della nostra vita.
Il prossimo appuntamento per la celebrazione dell’Eucarestia in suffragio dei defunti della montagna il prossimo anno sarà proprio nella memoria liturgica della Madonna della neve:
Sabato 5 agosto 2023
Questa memoria liturgica fa riferimento all’evento miracoloso avvenuto nel IV secolo, nel 358 d.C., sotto il pontificato di Papa Liberio. In quel tempo la Madonna apparve in sogno al Papa ed al patrizio Giovanni chiedendo loro di costruire una chiesa nel luogo che gli avrebbe indicato. Al loro risveglio, in pieno agosto, il Papa e il patrizio trovarono l’Esquilino ricoperto di neve. Era il segno che aspettavano. Lì sorse la chiesa dedicata alla Madonna e l’evento passò alla storia come “il miracolo della neve”. E quindi ogni anno, il 5 agosto, si celebra questa memoria.
Sono tante le cappelle in cui si festeggia il 5 di agosto. Vorrei ricordare il Santuario della Madonna del Rocciamelone, in val di Susa, con cui la Cappellina della Madonna dei ghiacciai è gemellata.
Nella speranza di poterci incontrare il prossimo anno, assicuro un ricordo nella preghiera per tutti voi carissimi amici e vi auguro un
SANTO NATALE
E SERENO ANNO NUOVO
Con stima ed affetto

55ª FEDELTA’ AL PRIMO SABATO DI AGOSTO
Carissimi amici della Cappellina della Madonna dei ghiacciai, vi raggiungo con questo scritto con nella mente e nel cuore la bella celebrazione che abbiamo vissuto insieme. Ancora un sentito grazie a tutti voi, sia a chi era presente fisicamente sia a coloro che si sono uniti spiritualmente alla celebrazione perchè impossibilitati o per impegni o per lontananza o per età o altri motivi.Il tempo ci ha accompagnati con una giornata fresca e parzialmente soleggiata.
Come sempre la partecipazione è stata raccolta e ricca di sentimenti perchè vissuta con il cuore. Anche se il luogo non era quello della Cappellina lo spirito era lo stesso!!!
Grazie alla tecnologia è stato possibile fare una diretta you tube a cui si sono collegate alcune persone già sabato. Qui sotto potete visualizzare il filmato di tutta la celebrazione della S. Messa di sabato.
Un grazie particolare, per questa bella opportunità, a Valerio di Biase che ha realizzato questa diretta streaming.
Diffondete il filmato a chi pensate possa essere interessato e se qualcuno dei vostri amici-conoscenti ecc. ha piacere di ricevere le notizie della Cappellina inviatelo/a ad inviarmi Nome e Cognome ed email al mmio indirizzo email: vincenzo.caccia@31gennaio.net o inviatemelo voi stessi.
Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile e bella la nostra celebrazione: evito di elencarli per paura di dimenticarne qualcuno.
Vi terrò informati di eventuali novità o lavori di manutenzione che faremo per la Cappellina.
Come già accennavo al termine della S. Messa stiamo diventando una "comunità" di persone che, se anche si ritrovano solamente una volta all'anno, sono legate da vincoli spirituali grazie alla comunione con i nostri cari che già ci hanno preceduto nel Regno dei Cieli ed anche all'amore per la montagna e le sue bellezze che ci avvicinano e ci parlano di Dio.
Un caro saluto a tutti voi, che il Signore vi benedica e la Madonna vi protegga.
Con stima ed amicizia,
don Vincenzo Caccia
AVVISO IMPORTANTE: SPOSTAMENTO S. MESSA 6 AGOSTO
Carissimi Amici della Madonna dei Ghiacciai,
purtroppo la situazione drammatica dei ghiacciai in questo anno così povero di precipitazioni suggeriscono prudenza. Anche sulle grandi vette come Cervino, Monte Bianco e anche Monte Rosa le guide hanno fatto scelte controcorrente, ma di prudenza, decidendo di non accompagnare clienti su certe vie per la pericolosità della montagna.
Per poter garantire una adeguata sicurezza sia nella salita, ma soprattutto nella discesa, quando le temperature sono più elevate, e dopo essermi consultato e avere sentito più pareri in merito, vi comunico che
la S. MESSA di SABATO 6 agosto verrà celebrata alle ore 12,00 all’ISTITUTO A. MOSSO al PASSO DEI SALATI.
Per raggiungere l’Istituto Mosso è sufficiente prendere la funivia da Staffal o da Alagna fino al Passo dei Salati e da lì scendere all’Istituto (10 minuti) che si trova sulla destra per chi arriva da Gressoney, sulla sinistra per chi arriva da Alagna.
La meta non richiede attrezzatura da alta montagna.
So che avremmo tutti desiderato salire alla Cappellina e godere dello spettacolo, delle emozioni che la montagna offre da quella posizione, ma con senso di responsabilità occorre prediligere la sicurezza.
In positivo questa decisione può favorire la salita di amici o parenti dei defunti che ricorderemo che non sarebbero stati debitamente attrezzati o allenati per raggiungere la Cappellina.
Sebbene sia diverso il luogo sono sicuro che vivremo e respireremo lo stesso spirito di condivisione e di preghiera che contraddistingue questa celebrazione.
Un grazie al dott. Piergiorgio Montarolo, ragazzo costruttore e responsabile dell’Istituto Mosso, per la disponibilità dei locali.
Con la speranza di potervi incontrare sabato vi saluto cordialmente.
Il Signore vi benedica.
Don Vincenzo Caccia
PS: In allegato una foto dell’Istituto dal Passo dei Salati e la locandina con l'avviso di spostamento della S. Messa con preghiera che gentilmente chiedo di esporre alla biglietteria di Alagna e Staffal.
Chi sale al Passo dei Salati dalla valle di Gressoney e vuole salire insieme con il sottoscritto il ritrovo è alle ore 9,00 a Staffal alla biglietteria. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti sia per email che per telefono.

La Madonna di Oropa in cammino
Carissimi amici della Cappellina, vi giro questa iniziativa che arriva da Ivan del Cammino della Luce di Pray, il prossimo 18 agosto, poseranno alla bocchetta del Croso a Rassa, una statua della Madonna di Oropa, che in occasione della V Incoronazione e nei tempi della pandemia è stata portata in più di 130 comunità sparse nel biellese, vercellese, novarese e vco. Nell’approssimarsi della conclusione del pellegrinaggio porteranno anche alla messa alla cappellina della Madonna dei Ghiacciai, la statua della Madonna di Oropa.
Chi di voi potrà partecipare sarà il benvenuto.Buona giornata, un abbraccio fraterno
don Vincenzo
I 100 anni del rifugio Vittorio Sella
Carissimi Amici della Cappellina della Madonna dei Ghiacciai,vi invio quest'altra iniziativa a cura del Cai di Biella.Un caro saluto ed una preghiera.
don Vincenzo

Auguri per la Santa Pasqua
Auguri per la Santa Pasuqa
Carissimi AMICI della CAPPELLINA DELLA MADONNA dei GHIACCIAI,
in questo ultimo mese le notizie riferite alla pandemia hanno ceduto il posto a quelle della guerra in corso tra Russia ed Ucraina.
Questo atroce avvenimento che sta causando morte e distruzione ha suscitato sentimenti ed atteggiamenti unanimi:
– condanna e sdegno per la violenza e distruzione che questa guerra reca a tante persone innocenti, soprattutto bambini ed anziani
– timore che il conflitto possa estendersi e raggiungere anche il nostro paese
– tanta solidarietà verso chi fugge perché ha perso affetti, casa, lavoro….
Se da una parte ci sono persone, potenti, che hanno il cuore chiuso dall’altra ci sono tante persone che hanno aperto il loro cuore, le loro case, per aiutare ed accogliere i profughi.
Vogliamo continuare a pregare e sperare, con fede, perché i nemici si aprano al dialogo, gli avversari si stringano la mano e i popoli si incontrino nella concordia; perché la ricerca sincera della pace estingua le contese, l’odio sia vinto dall’amore, la vendetta disarmata dal perdono.
Accanto a semi di morte, di disperazione, la grande solidarietà ha sparso semi di vita e di speranza. Desideriamo la pace e vogliamo che la vita vinca sopra la morte.
È questo il messaggio della Pasqua: con la resurrezione di Gesù la vita ha vinto sulla morte, le tenebre sono state sconfitte dalla luce.
La gioia e la pace di Pasqua abitino nei nostri cuori, nelle nostre case.
Vi giungano i più graditi auguri di una SANTA PASQUA.
Tempo permettendo ci ritroveremo per ricordare e pregare per i nostri cari defunti
SABATO 6 AGOSTO.
Vi anticipo che la S. Messa sarà presieduta da Mons. DERIO OLIVERO (che ci legge in copia), attuale vescovo di Pinerolo, che ringrazio fin d’ora per la sua disponibilità ed amicizia.
Un abbraccio fraterno ed un ricordo nella preghiera,
il Signore vi benedica e vi protegga.
don Vincenzo

Lettera di Natale 2021
Carissimi amici della Cappellina della Madonna dei ghiacciai,
penso che nei ricordi di ciascuno di noi ci sia ancora quello della S. Messa di sabato 7 agosto all’Istituto A. Mosso al Passo dei Salati soprattutto per i parenti e gli amici che sono saliti per ricordare i defunti dell’anno trascorso e poi per i fedelissimi, per coloro che hanno partecipato per la prima volta. Un GRAZIE di cuore a tutti! La vostra presenza mi incoraggia e mi sostiene nel portare avanti questa bellissima iniziativa penso unica nel suo genere.
Nonostante il tempo atmosferico non abbia consentito la salita alla Cappellina sia la partecipazione che lo spirito di preghiera e raccoglimento non sono mancati. Il luogo ha anche favorito la presenza di alcuni parenti dei defunti che diversamente non avrebbero potuto salire alla Cappellina o per mancanza di attrezzatura o perché non assidui frequentatori della montagna
o per problemi di salute.
La concelebrazione è stata presieduta da don Leonardo Mancini, responsabile dei Salesiani di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania; insieme hanno concelebrato, oltre il sottoscritto don Ugo Casalegno, parroco di Gressoney St. Jean e La Trinitè, don Marco Cena, salesiano, parroco di Buttigliera d’Asti e Moriondo T.se.
L’animazione musicale è stata curata dai membri e amici della fam. Michela, erano presenti anche alcuni degli storici cantori biellesi, che per anni hanno animato la celebrazione. Il canto, ben eseguito, ha favorito lo spirito di raccoglimento e di preghiera, parecchi al termine della celebrazione hanno sottolineato questo. Un grazie sincero dunque!
Mi permetto di donarvi l’omelia di don Leonardo come testo che ci aiuta a fare memoria e ci invita alla riflessione ed al ringraziamento per i nostri cari:
“Carissimi/e, mi sembra che possiamo guardare a questa celebrazione considerandola composta da 5 ingredienti, tutti importanti.
Il primo ingrediente è costituito dalle persone che vogliamo ricordare: sono persone che hanno lasciato umanamente un vuoto, persone che abbiamo amato e amiamo, forse compagne di una vita, sono parenti, amici cari. Vogliamo rendere grazie per la loro esistenza, breve o lunga che sia stata; per l’amore che hanno generato, ricevuto e condiviso nelle relazioni; per il lavoro che hanno svolto e per come sono stati capaci di svolgerlo; per quello che di bello e di buono hanno
saputo costruire; per l’esempio che hanno saputo dare. E per loro desideriamo pregare; vogliamo affidarli alla misericordia di Dio, affinché il Signore permetta loro di andare per le sue montagne.
Il secondo ingrediente della celebrazione è proprio la montagna! Sì, perché non è casuale il luogo in cui celebriamo (anche se quest’anno non possiamo stare alla Madonna dei ghiacciai). La montagna, l’amore e la passione per i monti e l’ambiente naturale accomuna le persone qui presenti e soprattutto è il filo che lega le persone defunte che hanno amato nella loro vita terrena le tavolozze di colori presenti nei panorami di albe e tramonti; la potenza delle rocce, la delicatezza della neve, l’imponenza dei ghiacciai; hanno contemplato la bellezza della natura, forse anche hanno sfidato sportivamente le montagne mettendosi alla prova su difficoltà alpinistiche; e hanno sperimentato il mistero che la montagna porta inevitabilmente con sé. Ed in montagna, forse – proprio nella bellezza e nel mistero – hanno intuito la presenza bella e misteriosa di Dio! Da credenti infatti pensiamo che ogni creatura – quindi anche le montagne – porta impressa in sé l’immagine del creatore…
Il terzo ingrediente della celebrazione siamo noi. Presenti qui per fare memoria dei nostri cari, parenti o amici che siano; per rendergli omaggio, per dire che la loro vita merita comunque di essere celebrata, anche se si fosse interrotta in modo brusco. Siamo noi presenti qui nella fede; convinti che quelli che chiamiamo defunti in realtà sono vivi, anche se vivono in una condizione che non possiamo misurare scientificamente o immaginare; e, in quanto presenti nella fede, siamo certi di poter fare ancora qualcosa per i nostri cari caduti in montagna; siamo venuti qui convinti che nessun atto d’amore va sprecato, e che pregare in suffragio dei defunti reca loro veramente giovamento, in modo misterioso ma efficace. L’amor che move il sole e l’altre stelle, quell’amore che crediamo essere alla base dell’universo e della nostra stessa vita, ci consente – unico mezzo possibile – di conoscere e incontrare Dio (chi ama conosce Dio, perché Dio è amore!) e di mettere in comunicazione la vita terrena e quella eterna… Ogni volta infatti che compiamo un atto d’amore gratuito, evangelico, mettiamo un piede in paradiso. E contestualmente cambiamo gli equilibri del mondo. E il nostro stare qui, con un atto d’amore verso i nostri cari defunti, cambia qualcosa negli equilibri del mondo, o meglio, contribuisce a cambiare gli squilibri in equilibri.
Il quarto ingrediente non può che essere Dio! Lui è ovviamente qui presente nella celebrazione…: nella montagna, in noi creati a immagine e somiglianza del Figlio, nella Parola che abbiamo ascoltato e tra poco nel pane e vino eucaristici; non saremmo qui se non credessimo alla sua presenza; non saremmo qui se non fossimo convinti che solo Lui può dare senso ed efficacia agli atti religiosi che compiamo, che diversamente risulterebbero pratiche magiche più che azioni di fede. Lui, difensore dei piccoli e dei poveri, Lui Dio del Cielo e Signore delle cime; Lui preghiamo ed invochiamo; a Lui ci affidiamo nella certezza di essere ascoltati.
Il quinto ed ultimo ingrediente è Maria. La data scelta tradizionalmente per ricordare i caduti in montagna è quella del primo sabato di agosto, perché in questi giorni, il 5 agosto, ricorre la Madonna della Neve. Maria ci dà l’occasione di contemplare l’aspetto materno di Dio. Lei,
invocata come madre della Chiesa; Lei, la prima dei credenti in Gesù (beata te che hai creduto! Le dice Elisabetta), veglia sulla nuova Gerusalemme di cui ha parlato il profeta Isaia nella prima lettura. La nuova Gerusalemme è simbolo della Chiesa celeste, luogo in cui i cristiani sanno che verranno recuperati gli affetti più belli, e lo stile di relazione più vero e profondo; luogo dove si viene consolati, dove i bimbi (e noi bimbi siamo chiamati a diventare) vengono presi in braccio ed accarezzati – come dovrebbe sempre essere; luogo dove si avrà la possibilità di vivere in pienezza la propria umanità – un’umanità coincidente con la nostra identità di figli adottivi di Dio – .
Maria, Signora della Neve, è colei che promuove la vita: la vita nascente dentro di sé e in sua cugina Elisabetta; la vita morente, che si avvia più o meno giustamente alla conclusione (Maria veglia il Figlio sotto la croce); la vita risorta del Figlio, vita attesa e accolta con e dagli apostoli in preghiera nel cenacolo. Quando Maria comprende dopo l’Annunciazione questa sua vocazione unica nella storia dell’umanità, va in fretta per le montagne (non proprio da escursionista) in soccorso della cugina Elisabetta; e poi esplode in quel canto di ringraziamento che è il Magnificat, che abbiamo appena ascoltato nel Vangelo. Nel Magnificat Maria canta la grandezza del Dio della vita, che si affida agli umili (ha guardato l’umiltà della sua serva; disperde i superbi nei pensieri del loro cuore, rovescia i potenti dai troni, innalza gli
umili), desidera costruire condivisione tra gli uomini (ricolma di beni gli affamati, rimanda i ricchi a mani vuote), chiede a tutti di usare e diventare misericordia (di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono; Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia).
Promozione della vita, umiltà, condivisione, misericordia: tutte caratteristiche che l’uomo è chiamato ad acquisire (o riacquisire, o potenziare) per costruire un mondo più giusto e fraterno. Atteggiamenti richiesti da Dio e rilanciati da Maria che oggi, nel ricordare i nostri cari, facciamo nostri: promuoviamo la loro vita, rendendo grazie per essa e chiedendo che possa raggiungere al più presto la pienezza; ci accostiamo con umiltà e di fronte al mistero di Dio e dell’uomo, e con umiltà offriamo la nostra preghiera di suffragio; siamo disposti alla condivisione, della preghiera con i cari defunti, di noi stessi perché il mondo cresca nella giustizia e nella pace; ed infine scegliamo di perdonare e perdonarci, perché l’essenza di Dio è misericordia.
Continuiamo la nostra celebrazione, tenendo presenti i 5 preziosi ingredienti: i nostri cari defunti, la montagna, noi stessi, Dio, Maria! E chiediamo per intercessione di Maria, la forza di promuovere la vita con umiltà, spirito di condivisione e misericordia.”
Il momento più significativo, come sempre è stata la presentazione delle fiaccole dei caduti. Quest’anno i nomi scritti sulle fiaccole erano di 2 colori differenti: azzurro, per coloro che sono caduti in montagna, bianco, per coloro che sono mancati per malattia. Un grazie sincero a Barbara Marini che è colei che tutti gli anni si presta per scrivere i nomi sulle fiaccole. Vorrei semplicemente elencare le persone che sono state ricordate quest’anno.
Ogni nome: un volto, una storia, degli affetti, tanti ricordi, tutto ciò ce li rende ancora vicini e vivi nel nostro cuore. A loro la nostra preghiera di suffragio.
Caduti anno 2020-21 Nel 10° anniversario 2020:
Nel 10° anniversario 2021:
Da parte mia vi assicuro un ricordo al Signore nella preghiera e nella S. Messa. Unisco anche l’augurio arrivato da Mons. Luigi Bettazzi sempre vicino a questa iniziativa: Carissimi tutti,
un saluto e un augurio cordialissimo, nel ricordo di tante mie partecipazioni, dalla prima (1967), in cui benedissi la Cappella, e nel suffragio di tanti defunti della montagna di tutti questi anni. Che il respiro e il ricordo di questi incontri ci aiutino nella vita di ascensione nel bene e di solidarietà.
Con ogni affettuosa benedizione.
+Luigi Bettazzi
Vescovo emerito di Ivrea
Ci diamo l’arrivederci a SABATO 6 agosto 2022, per condividere insieme la preghiera ed il ricordo dei nostri cari. Un abbraccio fraterno, una benedizione ed un augurio di un
SANTO NATALE
E SERENO ANNO NUOVO
Con stima ed affetto
Per Informazioni:
Cell. 3391934329 Email: vincenzo.caccia@31gennaio.net
https://www.madonnadeighiacciai.it/
NB: Invito a far conoscere l’iniziativa a coloro che ritenete possano essere interessati e non hanno email o a coloro che hanno partecipato alla celebrazione senza lasciare un recapito email invitandoli ad inviarmi il loro indirizzo per poterlo inserire nella mail-list. Se qualcuno avesse cambiato indirizzo email lo comunichi. Grazie di cuore.