1999 – Fedeltà al primo Sabato di agosto

Sabato 7 agosto 1999

 

 

 

La caratteristica di quest’anno è il gemellaggio della nostra Cappella,   la   più   alta   d’Europa  (3647 mt.), con la Madonna del Rocciamelone (3538 mt. ), la più antica meta di pellegrinaggio su tutte le Alpi, fin dal 1358, cioè da 641 anni.

 

 

 

 

Sabato 7 agosto: don Ugo Casalegno presiede la celebrazione della S. Messa

 

Giunge dalla Valsusa un folto gruppo di pellegrini guidati da Italo Pent, con i sacerdoti polacchi padre Valdemar Klose e padre Zvigniew Wolkowicz che prestano servizio religioso in Valsusa durante le ferie; presiede don Ugo Casalegno, parroco di Gressoney La Trinité, concelebrano: don Riccardo Quey, don Carlo Elgo parroco di Alagna, don Serafino Bunino, don Remo Baudrocco, don Mario Marchiori, don Gianluca Villa, don Nicola Jozzo e don Giuseppe Capra. Attorno allo stendardo del C.A.I. di Varallo è il presidente Giorgio Tiraboschi, il vice Giorgio Salina, il cav. Agostino Negra, il cav. Enrico Chiara; attorno allo stendardo del C.A.I. di Trivero amici del caduto Mauro Ferla; rappresentanti del C.A.I. di Biella con lo stendardo; rappresentanza del Soccorso Alpino Guardia di Finanza: Silvio Mondinelli, Roldano Sperandio, Davide Recruccolo di Alagna, Alberto Micheletti, Renzo Lancianeve di Macugnaga; l’Arma dei Carabinieri è rappresentata dal maresciallo Livio Pietro Marini ed il carabiniere scelto Giuseppe Bosco di Alagna-Valsesia.

 

 

Il momento più toccante è quello della consegna delle fiaccole ai familiari dei caduti.

Gabriele Beuchod, 38 anni, guida alpina di Gressoney, nato il 25/01/1960, deceduto il 12/08/1998 colpito da un fulmine mentre saliva al Cervino poco oltre il rifugio Oriondè. La moglie Mary Chiara così lo ricorda: «Gabriele era come le sue vie ... ‘coerente’, mai una forzatura né per trovare il facile né per cercare il difficile e tanto meno per un passaggio di effetto, ma, nello stesso tempo, era un fantasioso perché riusciva a vedere, immaginare e poi eseguire le vie che gli altri non riuscivano ad aprire. Non ha mai posseduto nulla se non i suoi sogni, ma era capace di sognare cosi forte da renderli reali, meravigliosi, e trasmetterli a tutti coloro che hanno avuto a che fare con lui».

Tratto da “Lo Scarpone” numero 1 – gennaio 2004
“Una palestra di roccia a Fontainemore, nella valle del Lys (AO), è stàta dedicata alla guida alpina di Gressoney Gabriele Beuchod ucciso da un fulmine sul Cervino nell’a­gosto del 1998. Comprende undici vie attrezzate con diffi­coltà dal4°al 7°. Alle piccole Matilde e Marta il compito di tagliare il. nastro tricolore e di cimentarsi subito sugli itinera­ri tracciati dal papà”.

 

 

Preghiera del Centenario

Ave Maria, Nostra Signora del Rocciamelone!
Tu, Madre di immensa carità, dono supremo del Cuore di Cristo crocifisso, guarda e assisti la gente di Valsusa che da cent’ anni ha collocato la tua statua sul monte, prega per noi, per le nostre famiglie, mantieni integra e convinta la nostra fede, rafforza la nostra speranza,rendi credibile la nostra carità, accompagna i nostri giovani nell’ascesa della vita.
Tu che sei Madre di tutti e Madre per sempre concedici di assaporare con gioia rinnovata la nostra dignità di figli di Dio, donaci un cuore limpido e generoso capace di aprirsi alle necessità dei fratelli.
Tu che dalla vetta del Rocciamelone scrivi incessantemente la storia delle nostre anime e la custodisci con cura gelosa nel tuo Cuore di Madre, ottienici la disponibilità a compiere la volontà di Dio e preparaci ad accogliere i doni dello Spirito per costruire sul tuo esempio la civiltà dell’amore.
Veglia su questa Chiesa che è in Valsusa perché segua il tuo Figlio con coraggio e impegno per testimoniarlo, in trasparenza di vita e di opere, alla soglia del nuovo millennio.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!
                                                                                                                           + Vittorio, vescovo